mercoledì 30 luglio 2008




Rientro nei ranghi

Ci portammo dietro il sudore, la polvere e ogni bendidio da Kaboul! Erano passati 10 giorni e nemmeno un’opportunità di una doccia, un bagno! Le motivazioni erano contingenti ma tant’è…! La zia di Max ci accolse calorosamente e ci offrì un abbondante pasto ma prima chiedemmo un bagno; io superai brillantemente la prova; Max, vuoi perché successivo, vuoi perché più ricco di bendidio, intasò la vasca! Ci informarono delle pene dei nostri genitori che alleviammo con una tanto sospirata telefonata. Un treno ci riportò a Catania: il viaggio era finito e cominciava il tran tran!
Duro , ma non troppo, fu il rientro nei ranghi, quasi osannati come eroi dai nostri amici e conoscenti: “hei, guarda quelli lì, sono stati in Afghanistan!”
Il fascino dell’oriente , del viaggio, inteso come viaggio della mente, ci aveva condotto lungo la rotta hippy, vivendo esperienze di vita cruda senza raggiungere i luoghi del misticismo e della meditazione e senza perdere di vista la vita reale.
A proposito, c’eravamo scordati del nostro amico Giovanni!
L’anno successivo, passando da Roma, mi ricordai dell’invito e mi sembrava bello incontrare il mio amico; tirai fuori il numero di telefono e chiamai. Mi rispose, un po’ meravigliata la madre che, evidentemente emozionata, chiamò la sorella; mi disse che Giovanni non era in casa; non mentiva; ma subito dopo mi chiese chi fossi , dove e quando avevo incontrato Giovanni; Non era ancora tornato e chissà se poi l’ha fatto in seguito! La confortai dicendo che stava in buona salute, ma era passato più di un anno, salutai e riattaccai! Vivemmo i tragici fatti del ’77, anche se marginalmente, e devo ringraziare mio padre che mi vietò per la prima volta, a ragione, di partecipare alla manifestazione di Roma in cui venne uccisa Giorgiana Masi.
Completai gli studi laureandomi in Medicina a pieni voti presso l’Università di Catania nel 1980; Max in Ingegneria credo anche a pieni voti (ho già detto che era un genietto!)
Io emigrai in Piemonte e lui prima in Liguria, un breve periodo in England e poi Milano.
Vuoi la conoscenza di luoghi del mondo diversi dal nostro, vuoi la mia formazione cattolica e la voglia di un impegno politico diverso dal solito, mi portarono a esplorare e condividere impegni di cooperazione internazionale in campo sanitario, in Asia, Africa e SudAmerica da un punto di vista prettamente laico.
Nel corso degli anni ho avuto modo di completare i luoghi dell’hippy trail, raggiungendo Katmandu, stavolta in aereo e con ben altre finalità!
Qualche anno dopo, nel 1979, proseguimmo la condivisione del viaggio, stavolta esitato in un lavoro in Germania; esitato perché non programmato.
Eravamo andati a trovare il nostro amico Salvo che, dopo gli studi liceali era partito, emigrato, in Germania e lavorava in una delle tre birrerie di Stuttgart, la Hofbrau; le altre erano la Swabenbrau e la Dinkelaker… ma questa è un’altra storia!


Ringrazio chi è giunto alla fine di questo blog anomalo, chi ha condiviso questi ricordi, di scarsa importanza se vuoi, ma intimamente miei!

2 commenti:

ContrastoSimultaneo ha detto...

The end!

Franci ha detto...

OK l'ho trovato. Adesso mi metto a leggerlo!!!!